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Nuova Sabatini, più fondi e in tempi ridotti

Al via le nuove norme in materia di agevolazioni per le piccole e medie imprese. È stato infatti pubblicato il 10 marzo scorso sulla Gazzetta Ufficiale n. 58, il decreto del ministro dello Sviluppo economico, firmato di concerto con il ministro dell’Economia, con il quale viene data attuazione alle modifiche apportate alla “Nuova Sabatini” dal D.L. varato dal Governo l’anno scorso.

 

Le modifiche prevedono, in pratica, che i contributi a favore delle Pmi che acquistano beni strumentali possano essere concessi anche a fronte di finanziamenti erogati dalle banche e dalle società di leasing a valere su una provvista diversa dall’apposito plafond della Cassa Depositi e Prestiti. Le banche e le società di leasing che si avvarranno di questa opportunità utilizzando la doppia provvista dovranno informare le aziende clienti che, a loro volta, potranno scegliere la tipologia di finanziamento che presenta le condizioni più favorevoli.

 

Il decreto dello Sviluppo Economico, riduce anche i tempi di concessione dei contributi e introduce elementi di semplificazione delle procedure e della documentazione da produrre per la loro erogazione. Una successiva circolare ministeriale stabilirà, infatti, la data a partire dalla quale scatteranno le nuove procedure, tenendo conto delle esigenze di adeguamento del sistema bancario, la data a partire dalla quale scatteranno le nuove procedure. Il ministero anticipa che tale data sarà verosimilmente il 2 maggio 2016.

 

La possibilità di ricorrere a un’ulteriore provvista rispetto al plafond Cdp, secondo il ministero, incrementerà ulteriormente la già rilevante operatività della “Nuova Sabatini”.

 

Secondo gli ultimi dati dello Sviluppo Economico, alla fine dello scorso mese di febbraio, dopo 23 mesi di operatività, la “Nuova Sabatini” ha visto la presentazione, da parte delle Pmi, di 10.791 domande con la prenotazione di 2,88 miliardi di euro di finanziamenti Cdp e di circa 220 milioni di contributi Mise. Le domande agevolate deliberate ammontano a 2,548 miliardi e i contributi Mise concessi sono pari a 196,6 milioni.

 

L’apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite con provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese. 

 

Quanto ai soggetti beneficiari, possono usufruire delle agevolazioni le piccole e medie imprese che, alla data di presentazione della domanda:

  • sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese ovvero nel Registro delle imprese di pesca. Le imprese non residenti nel territorio italiano devono avere personalità giuridica riconosciuta nello Stato di residenza risultante dall’iscrizione nell’omologo Registro delle imprese;
  • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
  • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • non si trovano in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà così come individuata nel regolamento GBER.

 

Non sono ammesse alle agevolazioni, invece, le imprese operanti nel settore delle attività finanziarie e assicurative.

 

È necessario, poi, che le Pmi abbiano una sede operativa in Italia e, qualora non ne dispongano alla data di presentazione della domanda di agevolazione, devono provvedere alla relativa apertura entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento, pena la revoca delle agevolazioni concesse.

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